5 settembre 2008
GROTTERIA. Ma cosa sto facendo di male? La bara è mia, c?erano le spoglie di mia madre, la voglio riportare a casa e custodirla; è un caro ricordo, un fatto legati agli affetti. Avrebbe più o meno risposto così, ai Carabinieri che lo hanno bloccato lungo la strada che dal cimitero porta verso le campagne di Grotteria, piccolo centro del Reggino, V.S., il pensionato sessantasettenne resosi protagonista di un episodio al limite del grottesco. Il pensionato, che pare non abbia problemi economici, vive in Lombardia e recentemente è rientrato al paese nativo, Grotteria. Una sua sorella è deceduta a causa d?una caduta accidentale e, dovendo seppellirne la salma, ha pensato di riunire in un unico loculo i resti dei genitori. Ha però seguito una procedura alquanto insolita. Alle prime luci del giorno è partito da casa ubicata in una contrada distante circa sei chilometri dal cimitero e, raggiunto il camposanto vi è entrato, molto probabilmente, superando un muretto di cinta dopo essere salito su un cumulo di sabbia. Ha quindi rimosso la lapide posta sulla tomba della madre, deceduta 18 anni addietro, e- una volta estumulata la salma- si è appropriato della bara in legno lasciando i resti della donna nella cassa di zinco che ha poi tumulato, insieme con quelli della sorella e del padre, in un unico loculo. Dopo averla portata all?esterno del cimitero, forse facendola scivolare lungo il muretto attraverso il quale era entrato, V.S. ha quindi caricato la bara, non è possibile dire se avesse intenzione di riutilizzarla, su una carriola e, ricopertala con dei sacchi, si è tranquillamente avviato verso casa. Bloccato dai carabinieri ha trovato molto strano che si fosse creato tanto interesse per un fatto che lui riteneva normale. I militari dell?Arma hanno subito provveduto ad informare le autorità competenti, sindaco ed ufficio tecnico compresi. Chiedeva cosa ci fosse di male a riportarsi a casa una bara in buone condizioni, non più necessaria e, soprattutto, di sua proprietà ha detto il sindaco di Grotteria, Vincenzo Loiero. Si notava benissimo che V.S. mentre parlava, guardava a quella bara come ad un gioiello di famiglia ha aggiunto il tecnico comunale. Curiosa la scena che si è presentata agli occhi di alcuni passanti quando V.S., spingendo la sua carriola con la bara vuota, è stato, per un certo tratto di strada, seguito a breve distanza dai carabinieri che lo hanno scortato in attesa dell?arrivo dell?autorità sanitaria per le opportune verifiche. Gli accertamenti vengono svolti dai Carabinieri che hanno relazionato alla Procura della Repubblica di Locri. Non è vero che nel nostro cimitero possa entrare chiunque, a qualsiasi orario e fare ciò che vuole, ha commentato il sindaco Loiero. Il camposanto, ha continuato, ha un muro perimetrale ed il cancello d?ingresso viene chiuso negli orari prestabiliti dal custode. Il caso del nostro concittadino si è verificato perchè lo stesso, in orari strani e certamente diversi da quelli d?apertura ufficiale, si è introdotto nel cimitero in maniera irregolare e, successivamente, ha lasciato scivolare la bara vuota lungo un muretto al quale era addossata una certa quantità di sabbia. Il primo cittadino ha tenuto a precisare che nella collettività dei grotteresi è molto forte il culto dei defunti ed il rispetto per il cimitero; questo, ha concluso, è un caso isolato e strano, frutto anche di una certa ingenuità e leggerezza, in cui non c?è nulla che abbia a che fare con le manifestazioni delinquenziali; del resto lo dimostrano le risposte giustificative date, con estremo candore, dallo stesso protagonista; un caso veramente al limite del grottesco che, però, è realmente accaduto. (05-09-2008)
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