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Sanità, Guccione e Aiello: “Basta incertezza per i precari di Cosenza”      
  27 ottobre 2011
 


REGGIO CALABRIA. “C’è qualcuno che vuole continuare a mantenere nell’incertezza e in una condizione di perenne precarietà i 930 lavoratori dell’Asp di Cosenza, con l’intenzione di procrastinare “sine die” la soluzione definitiva dei loro problemi e preparare altre eventuali soluzioni”. Lo sostengono, in una nota, i consiglieri regionali Carlo Guccione, del Pd, e Ferdinando Aiello, di Sel. “Fino ad ora - proseguono i due consiglieri regionali - non sono bastate tre commissioni, una dell’Asp, un’altra della Regione ed una terza formata da esterni, per valutare le stabilizzazioni operate nel 2008 e nel 2009. Oggi, dall’incontro svoltosi oggi presso il Dipartimento regionale della Salute, è emerso che c’é bisogno di un ulteriore parere da parte dell’Avvocatura regionale. A questo punto abbiamo la sensazione che tale situazione possa precludere ad un futuro lavorativo incerto per i 930 precari dell’Asp”. “Da parte del Direttore del Dipartimento Orlando - dicono ancora Guccione e Aiello - ci saremmo aspettati la revoca della delibera n777 del 23 febbraio 2010 e una parola chiara e definitiva sia sui dipendenti stabilizzati sia su quelli in scadenza al 31 dicembre prossimo e 31 dicembre 2012, sui quali il Commissario dell’Asp, Gianfranco Scarpelli, aveva assunto già nei giorni scorsi, nel corso della sua audizione in Terza Commissione regionale, formale impegno a sospendere la Delibera 777 del 23 febbraio 2010 e a concedere la proroga dei contratti dei precari in scadenza. Ma così, invece, non è stato. Questi lavoratori precari svolgono servizi essenziali nei settori dell’emergenza-urgenza e dei servizi territoriali sanitari che garantiscono i Livelli essenziali di assistenza, per come ha confermato lo stesso Commissario straordinario dell’Asp cosentina. Se il loro apporto professionale dovesse venire a mancare con la scadenza dei contratti, tutta l’organizzazione del sistema sanitario territoriale ed ospedaliero subirebbe un brutto contraccolpo e ci potremmo trovare addirittura di fronte ad un vero e proprio collasso di tutte le attività”. “Ci auguriamo - concludono Guccione e Aiello - che si vada immediatamente alla soluzione di una problematica che, a questo punto, rischia di diventare davvero grottesca”.

 
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