Comunità montane, “409 lavoratori a rischio” |
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8 novembre 2011
A sostenerlo sono, in un documento, le segreterie regionali di FP-CGIL, FP-CISL e UIL-FPL che minacciano lo sciopero di tutto il personale
CATANZARO. “Prosegue, senza che si intravvedano nell’immediato sbocchi concreti, l’annosa vertenza dei 409 lavoratori delle comunità montane calabresi”. A sostenerlo sono, in un documento, Le segreterie regionali di FP-CGIL, FP-CISL e UIL-FPL. “All’incertezza sugli sbocchi futuri di queste importanti istituzioni pubbliche - è scritto - che potrebbero svolgere un ruolo decisivo nella salvaguardia delle zone montane e nella promozione dello sviluppo delle aree interne, si aggiunge una condizione non più tollerabile dovuta alla mancata erogazione degli stipendi. Ormai da cinque mesi ai lavoratori non viene garantita alcuna retribuzione e non si può più accettare che da parte della Regione Calabria si continui a fare melina. L’errore di fondo - scrivono i sindacati - è riconducibile alla impostazione del bilancio di previsione, quando non si è tenuto conto del fatto che i lavoratori delle Comunità Montane erano economicamente a carico della regione. Questo errore non potrà essere ripetuto il prossimo anno. Se dovesse ancora persistere questa condizione insostenibile e non si dovessero profilare in tempi brevissimi azioni concrete che garantiscano un reale cambio di rotta, allo stato di agitazione già proclamato seguirà, inevitabilmente, - ès critto - lo sciopero di tutto il personale delle Comunità Montane con la massiccia presenza dei lavoratori sotto la sede del Consiglio regionale”.
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