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Povertà, la segretaria regionale della Cgil Iannello: “Interventi della Regione rimasti sulla carta”      
  14 giugno 2013
 


CATANZARO. “La Giunta regionale ha la responsabilità istituzionale di costruire adesso risposte immediate e cogenti al dramma delle tante famiglie calabresi prive di ogni sostentamento. Ogni ulteriore ritardo è uno schiaffo amaro alla condizione di povertà di tanti calabresi. Ogni ritardo è la negazione della cittadinanza per le tante persone vittime della crisi”. A sostenerlo, in un comunicato, è Mimma Iannello, segretaria regionale della Cgil, che parla di interventi di inclusione sociale, integrazione socio-sanitaria e contrasto alla povertà per gli agglomerati urbani, con una dote di 6,1 milioni di euro, rimasti sulla carta. “Una legge - aggiunge - che se non corretta, rischia di tradursi in un mero ripiano di bilanci comunali disattendendo l’obiettivo di introdurre elementi innovativi di contrasto alla povertà e di destinare direttamente alle famiglie bisognose sostegni economi e servizi attraverso interventi personalizzati. È ancora più grave che nonostante se ne sia dichiarata l’urgenza, a distanza di 2 mesi dal varo, non sia stato ancora definito l’apposito regolamento attuativo della legge che definisca i criteri e le modalità di assegnazione delle risorse ai Comuni beneficiari”. Per Iannello “i dati occupazionali e reddituali delle famiglie calabresi evidenziano aree di marginalità sociale estese e drammatiche a cui occorre dedicare risposte urgenti che non trovano giustificazione alcuna nei tempi della politica e delle burocrazie regionali. Inoltre, consistenti risorse del Fondo sociale europeo dovrebbero da tempo essere state impegnate in una progettualità mirata ad alleviare le sofferenze delle famiglie scivolate nel dramma della povertà e dell’esclusione sociale. Risultano perciò ingiustificabili - conclude - i ritardi fin qui registrati ancor più, se la Regione si misura periodicamente con il rischio di disimpegno di ingenti risorse comunitarie e se quelle risorse sono fondamentali per mettere in moto economie sociali ed antirecessive”.


 

 
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