Sei qui: HOME

Primo piano


Vai alle altre notizie di «Regione»

E' stata respinta dal Tar la richiesta di sospendere il progetto “Safe city”      
  15 giugno 2013
 


CATANZARO. Il Tar della Calabria ha respinto la richiesta di sospensione dell’atto con cui il Comune di Catanzaro ha affidato ad una società israeliana il servizio di videosorveglianza della città e della comunità denominato “Safe City”. “Alla base della decisione - spiega l’avv. Francesco Pitaro che ha presentato il ricorso per conto di Cgil provinciale di Catanzaro, CittadinanzAttiva, associazione Il Pungolo e di cinquanta privati cittadini - c’é il presupposto che non vi sarebbe in capo ai ricorrenti la legittimazione ad agire. Fermo restando il rispetto per le decisioni dell’autorità giudiziaria, non può, tuttavia, non rilevarsi che se passasse il detto principio si impedirebbe ai privati cittadini di agire in giudizio per tutelare il diritto alla riservatezza e alla propria vita privata costituzionalmente riconosciuti facendo divenire “intoccabile” e definitivo ogni atto amministrativo finalizzato ad eludere tale diritto che ha valenza primaria e sovraordinata. “. “Le ordinanze - afferma Pitaro - non si commentano, ci mancherebbe. Il rispetto verso le decisioni dei giudici prima di tutto. Semmai s’impugnano. Cosa che faremo con immediatezza. Convinti che non si è di fronte ad una qualsiasi vicenda giuridica, bensì dinanzi ad una questione che investe direttamente la libertà ed il diritto dei singoli alla protezione dei dati personali. Una questione che s’inserisce con dirompenza nel dibattito nazionale ed internazionale sul “Grande Fratello”, e che, a mio avviso, dovrebbe far riflettere meglio i cittadini, ma anche la buona politica e gli operatori del diritto a qualsiasi livello. Andremo avanti contro il progetto “Safe City” attraverso gli strumenti giuridici a nostra disposizione”.


 
condividi    OKNOtizie Facebook MySpace LinkedIn Del.icio.us Stampa