25 febbraio 2014
CATANZARO. Insieme per ricordare il Premio Nobel Renato Dulbecco. Comune e Università “Magna Graecia” hanno tracciato le linee di massima del programma di eventi in memoria dello scienziato catanzarese nell’anno in cui ricorre il centenario dalla nascita. L’intitolazione a Dulbecco del corso di laurea in medicina e chirurgia dell’Università e la presentazione di una borsa di studio da assegnare a un giovane ricercatore calabrese che si distinguerà particolarmente nel campo della genetica, con la possibilità per il vincitore di frequentare un corso specialistico all’estero che possa ulteriormente accrescere e qualificare le conoscenze nel campo medico, sono solo alcune delle idee di cui hanno discusso il vicesindaco e assessore alla cultura, Sinibaldo Esposito, e il magnifico rettore della “Magna Graecia”, Aldo Quattrone. Il tutto dovrebbe avere il suo culmine in una manifestazione celebrativa che, attraverso la presenza e gli interventi di scienziati e ricercatori di fama mondiale e di personaggi del mondo politico-istituzionale, ha la finalità di onorare la memoria di colui il quale può essere considerato il pioniere nelle ricerche sulla genetica del cancro che ha avuto il merito di scoprire il meccanismo d’azione dei virus tumorali nelle cellule animali. La data dell’evento, seppur si attendono conferme in merito, potrebbe ricadere nei primi giorni del mese di maggio. La volontà di entrambi gli enti, Comune e Università, è quella di legare indissolubilmente la figura del Nobel catanzarese al Campus di Germaneto che accoglie quotidianamente migliaia di studenti che, come fece Dulbecco all’Università di Torino negli anni Trenta, muovono i loro passi nell’ampio mondo della medicina. Altra iniziativa è quella di mettere in piedi una giornata che possa essere anche di festa, arricchita magari da uno spettacolo-concerto per giovani, per ricordare un catanzarese che ha rappresentato l’interprete ideale del passaggio di mano tra il vecchio e il nuovo modo di concepire la ricerca scientifica influenzato dagli interessi economici, ma anche dalla necessità di salvaguardare i valori della persona umana e dell’ambiente. Renato Dulbecco nacque a Catanzaro nel 1914, da madre calabrese e padre ligure. La personalità del grande scienziato lo portò ad immergere se stesso in un nuovo colosso della scienza moderna: il Progetto Genoma, con l’obiettivo di mappare l’intera sequenza del genoma umano, in modo da comprendere e combattere concretamente lo sviluppo del cancro. La tecnica adottata fin dagli esordi fu vincente: si trattava degli anticorpi monoclonali, ovvero anticorpi prodotti in laboratorio, fondendo una cellula tumorale con una plasmacellula attivata e diretti contro un unico antigene. La cellula così ottenuta (ibridoma) si moltiplica rapidamente e permette di produrre una notevole quantità dell’anticorpo specifico, che a sua volta si lega soltanto ad un tipo cellulare. Le ricerche iniziali furono condotte sulla ghiandola mammaria dei ratti e rivelarono la correlazione tra insorgenza di un tumore ed alterazione dell’espressione genica. Conoscere tutti i geni dell’uomo era l’anello mancante di questa catena vitale, e l’unico modo per smuovere la titubante comunità scientifica fu quello di lanciare il progetto mediante una delle riviste scientifiche più autorevoli: Science. Nell’arco di pochi mesi, furono attuate numerose iniziative, la scintilla del nuovo “ordigno” della scienza era stata innescata. Grazie alle sue scoperte, in materia di interazioni tra virus tumorali e materiale genetico della cellula, è stato insignito del Premio Nobel per la medicina nel 1975, assieme a David Baltimore e Howard Temin. Alla cerimonia del Nobel, Renato Dulbecco, che era da sempre un alfiere della lotta contro il fumo, non perse l’occasione per lanciare una dichiarazione contro il tabagismo. Oltre al premio Nobel, Dulbecco è stato insignito della laurea honoris causa in Scienze dall’Università Yale, era membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia Nazionale delle Scienze americana e membro straniero della Royal Society inglese.
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