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A Reggio celebrata la festa della Madonna della Consolazione      
  16 settembre 2014
 


REGGIO CALABRIA. Si è svolta a Reggio Calabria la tradizionale cerimonia per la festa della Madonna della Consolazione con la consegna del cero votivo. L’Arcivescovo monsignor Giuseppe Fiorini Morosini ha pronunciato l’omelia nel corso della messa ed ha ricordato che “l’annuale celebrazione della festa della nostra Patrona, Maria madre della consolazione, è sempre un momento importante e un’occasione propizia perché noi possiamo guardare alla nostra città con intelligenza e con fede”. “L’anno scorso, celebrando per la prima volta - ha aggiunto - come Vescovo di questa città tale festa solenne, davo uno sguardo di speranza sulla città, riflettendo sul significato biblico e teologico della consolazione. La liturgia oggi ci mette ancora nella situazione di riflettere sulla relazione consolazione-speranza, perché cuore di questi festeggiamenti popolari in onore di Maria è proprio la speranza. I testi liturgici, quando parlano della consolazione sperimentata dalla Vergine, ne parlano in termini di speranza per noi tutti, nel senso che attestano che essa sarà elargita, come dono di Dio, solo in ragione della conseguente e necessaria collaborazione dell’uomo. Esiste, dunque, una prospettiva vocazionale, della consolazione, di cui Maria è splendida icona. Permettetemi, però, miei cari, di riflettere, assieme a voi, oggi, qui ai piedi della Vergine Patrona della nostra città, su di una declinazione ulteriore, un pò originale, del tema biblico della consolazione, una dimensione, direi, politica della consolazione; una declinazione che ci interpella tutti, proprio perché provoca una lettura critica, sia pur illuminata dalla fede, del nostro essere persone che sanno di non essere del mondo, ma anche di non dover rinunciare ad essere nel mondo”. “La meditazione che vorrei offrirvi - ha proseguito - nasce dal mio desiderio, ma anche dalla mia responsabilità, di Vescovo di dover dar voce alle tante domande di verità e di vita che sgorgano nel cuore della nostra gente, che ho incontrato ed ascoltato nel corso di questo mio primo anno di ministero qui a Reggio. La gente chiede di essere consolata senza essere, però, commiserata con fatue e ripetitive promesse, o irrispettosi mielismi. Voglio dar voce alle tante domande di speranza e di futuro, che abitano il cuore dei nostri giovani, stanchi di essere impossibilitati a progettare la loro vita, perché tormentati da prospettive sempre più cupe e deludenti; alle troppe domande di disincanto e di paura di chi ha perso la fiducia e la pazienza perché non riesce più a lottare per la sopravvivenza. La prospettiva etica e politica della consolazione, mi permette, allora, di ricordare, a tutti, in particolare a voi, uomini e donne impegnati nel presente e nel futuro a governare e reggere le sorti politiche ed economiche di questa città e di questa regione, che, ciò di cui ha bisogno, soprattutto oggi, la politica, è la razionalità oggettiva, attraverso cui cercare il meglio possibile. È necessario allora un concetto oggettivo di bene che animi ogni azione a favore della polis”. “La fede cristiana, infatti, chiede una politica razionale - ha concluso - perché rispetta l’autonomia del mondo. Ma chiede, anche, alla politica, lo ripeto, di porre a suo fondamento il valore del bene, quello oggettivo, non quello egoistico dell’interesse personale”.


 
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