13 novembre 2008
CATANZARO. Si sono riuniti nuovamente, nella sede della Procura della Repubblica di Catanzaro, dopo una sospensione degli incontri durata poco meno di un mese, i magistrati titolari dell?inchiesta Why not oramai prossima a tagliare il traguardo. Il pool comprende il procuratore generale Vincenzo Iannelli, i sostituti pg Domenico De Lorenzo e Alfredo Garbati, il sostituto procuratore Salvatore Curcio, ed i pm di Paola Francesco Greco ed Antonella Lauri. Non ne fa più parte il sostituto procuratore Pierpaolo Bruni, in servizio alla Procura di Crotone, per il quale l?applicazione a Why not, scaduta lo scorso 5 novembre, non è stata rinnovata. Era stato lui stesso, del resto, a chiedere di essere sollevato dall?incarico, nei mesi passati. A luglio fu poi la stampa locale a dare notizia di alcuni dissapori all?interno del pool, in particolare fra il pm Bruni e gli altri componenti. Pochi giorni dopo la rivista Panorama fornì ulteriori dettagli della vicenda, pubblicando stralci di una lettera in cui il pm in servizio a Crotone, ed applicato alle indagini di Why not, lamentava di non trovare la collaborazione necessaria per indagare come avrebbe voluto, e lasciando intendere che proprio per questo avrebbe preferito lasciare il gruppo. Il caso Why not, nato per mano del sostituto procuratore Luigi de Magistris - cui l?inchiesta venne avocata dalla Procura generale prima del suo trasferimento da Catanzaro -, si basa sull?ipotesi dell?esistenza di un comitato d?affari politico affaristico segreto, finalizzato a dirottare fondi pubblici destinati allo sviluppo. L?inchiesta si guadagnò la ribalta delle cronache nazionali, in particolare, quando si venne a sapere del coinvolgimento dell?ex presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, che risulta indagato per l?ipotesi di concorso in abuso d?ufficio, relativamente al periodo in cui fu impegnato nella Commissione europea, a Bruxelles, anche e soprattutto per via dei suoi legami con alcuni indagati di primo piano di Why not, come l?imprenditore lamentino Antonio Saladino, ex responsabile per la Calabria della Compagnia delle opere. Proprio sulla posizione di Prodi, tra l?altro, si sarebbero registrati i maggiori disaccordi tra Bruni ed il resto del pool, risoltisi ormai naturalmente in seguito alla scadenza dell?applicazione del primo all?inchiesta. Il gruppo, in tutti i casi, è ormai ad un passo dall?emissione di un avviso di conclusione delle indagini, che nel corso dei mesi sono state suddivise in diversi filoni, coinvolgendo complessivamente decine di persone. In queste ore le singole posizioni sono al vaglio dei magistrati, e non si esclude che fra le possibili richieste di archiviazione o di rinvio a giudizio, verranno effettuati anche degli stralci con relativo invio degli atti ad altre sedi. (13-11-08)
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